Vittore Carpaccio (Venezia 1460-65 – ivi o Capodistria 1525-26)



San Giorgio uccide il drago; Quattro episodi della vita di San Giorgio (1516)
Olio su tela, 180x226 cm; predelle 16x52 cm
Chiesa di San Giorgio Maggiore, Venezia

Il dipinto riprende in maniera più semplificata il telero di analogo soggetto dipinto da Carpaccio diversi anni prima per la Scuola degli Schiavoni. Il paesaggio più romito si articola su due quinte naturalistiche che al centro inquadrano il lago e una fuga di montagne il cui profilo si staglia in un bellissimo cielo mattutino. In alto a destra di fronte alla città si vede raffigurato il martirio di Santo Stefano mentre sul declivio erboso a sinistra compaiono due santi eremiti, forse Benedetto e Girolamo. La figura di Giorgio risalta nella sua armatura quasi del tutto simile a quella precedente ma più chiara e maggiormente accesa di riflessi dalla luce qui proveniente da destra invece che da sinistra. Anche il volto del santo con la morbida capigliatura dorata si staglia con maggiore nettezza grazie alle fronde scure degli alberi in secondo piano. La figura della principessa invece è quasi del tutto nascosta sulla destra dietro un albero mentre osserva speranzosa il duello in atto di preghiera. Complice il formato più ridotto, minori sono i dettagli descrittivi ma oltre tutto l'azione stessa appare più statica. Il più piccolo drago confitto dalla lancia di Giorgio, che questa volta non si spezza, non ha lo slancio aggressivo di quello della precedente versione. Alla base del dipinto, inquadrati da una cornice sulla quale compare la firma e la data dell'artista, quattro episodi rappresentano in maniera schematica i vari supplizi cui viene sottoposto il santo, che si concludono nel riquadro di destra con il suo martirio.



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